La strada alternativa
L’alternativa proposta da Europa Verde è “impianti di piccole e medie dimensioni a basso impatto ambientale per lavorazione carta, legno, vetro plastica, metalli distribuiti sui territori; ricondizionare i tmb dismessi e incendiati in impianti di recupero materia; raccolta differenziata porta a porta domiciliare o di condominio preceduta a livello organizzativo dalla raccolta duale con massima intercettazione della componente organica; eliminazione dei cassonetto stradali e apertura e diffusione delle isole ecologiche e dei centri del riuso “. Per quanto riguarda invece la chiusura del ciclo, “le 200mila tonnellate circa l’anno di rifiuti non recuperabili e non riciclabili possono essere trattati nell’inceneritore di San Vittore, come previsto dal piano rifiuti regionale “.
La senatrice di Sinistra Italiana, Elena Fattori, ha sottolineato che “un inceneritore consuma acqua e ossigeno e produce anidride carbonica e calore, non ci vuole un genio per capire che questo progetto non è transizione ecologica. Sono impianti non solo non sostenibili per il terriorio ma per il pianeta, tanto che nel 2017 la Ue ha dato linee guida di non costruirne altri. Roma è piena di rifiuti perché qualcuno vuole costruire un inceneritore e perché conviene tenerla sporca. A Gualtieri interessano i voti e l’interesse del momento. Da un anno ho chiesto di incontrarlo ma ho visto solo porte sbattute “. Quindi “è ora di andare in Campidoglio e tirare giù Gualtieri, perché l’inceneritore non è il progresso – ha concluso Fattori – Dobbiamo essere più forti e incisivi, andare sotto i palazzi e nei palazzi a di chi ci da’ degli ingenui per dimostrargli che noi sappiamo come si fanno le cose e loro sono solo falsi in preda a un delirio di onnipotenza”.
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